L'implantologia di scuola italiana è una tecnica fortemente caratterizzata e contraddistinta da elementi ben precisi e assolutamente tipici, molti dei quali sono stati adottati ed assorbiti dall'implantologia di scuola svedese a tal punto da creare una certa confusione negli implantologi delle ultime generazioni. Converrà dunque, per comprendere esattamente cosa sia l'implantologia di scuola italiana, fare un passo indietro e considerare come apparivano le due scuole alla fine degli anni ‘70, praticamente agli antipodi:
La Scuola Italiana si appoggiava ai seguenti caposaldi:
- Carico Immediato Obbligato
- Assenza Di Connessione Protesica
- Emergenza Implantare Ridotta (Platform Switching)
- Posizionamento Libero Del Moncone
- Parallelizzazione Per Piegatura
- Superficie Macchinata
- Titanio Grado Due
- Tecnica D’inserimento A Cielo Coperto.
- Area Di Rispetto Biologico
- Assenza Di Riassorbimento Fisiologico Perimplantare
- Assi D’inserzioni Disparalleli
- Atraumaticita’ E Mininvasivita’
- Spira E Passo Ampi
- Non Utilizzo Di Chirurgia Ricostruttiva
- Non Utilizzo Di Osteoplastica Implantare
- Protesi Igieniche E/O Estetiche
- Possibilita’ Di Trattare Tutte Le Tipologie Di Osso Da D1 A D5
- Solidarizzazione Immediata Per Elettrosaldatura
- Bicorticalismo
La Scuola Svedese si appoggiava ai seguenti caposaldi, Evidenziate Le Differenze Con La Scuola Italiana:
- Carico Differito Obbligato
- Presenza Di Connessione Protesica
- Emergenza Implantare Ampia
- Posizionamento Obbligato Del Moncone
- Parallelizzazione per Moncone Angolato
- Superficie Macchinata
- Titanio Grado Due
- Tecnica D’inserimento A Cielo Scoperto (with falp).
- Mancanza di Area Di Rispetto Biologico
- Presenza di Riassorbimento Fisiologico Perimplantare
- Assi D’inserzioni Paralleli
- Traumaticita’ E Invasivita’
- Spira E Passo Molto Ridotti
- Utilizzo Di Chirurgia Ricostruttiva
- Utilizzo Di Osteoplastica Implantare
- Protesi Solo Estetiche
- Possibilita’ Di Trattare Solo Le Tipologie Di Osso Da D1 A D2
- Sommersione Del Corpo Implantare
- Monocorticalismo
Nel 2015 la situazione si presenta così, Le caratteristiche che ogni Scuola ha adottato dall'altra sono evidenziate in grassetto:
La Scuola Italiana si appoggia ai seguenti caposaldi:
- Carico Immediato Obbligato
- Assenza Di Connessione Protesica
- Emergenza Implantare Ridotta (Platform Switching)
- Posizionamento Libero Del Moncone
- Parallelizzazione Per Piegatura
- Superficie Macchinata Nella Meta’ Coronale E Trattata Nella Meta’ Apicale
- Titanio Grado Due
- Tecnica D’inserimento A Cielo Coperto (Flapless).
- Area Di Rispetto Biologico
- Assenza Di Riassorbimento Fisiologico Perimplantare
- Assi D’inserzioni Disparalleli
- Atraumaticita’ E Mininvasivita’
- Spira E Passo Ampi
- Non Utilizzo Di Chirurgia Ricostruttiva
- Non Utilizzo Di Osteoplastica Implantare
- Protesi Igieniche E /O Estetiche
- Possibilita’ Di Trattare Tutte Le Tipologie Di Osso Da D1 A D5
- Solidarizzazione Immediata Per Elettrosaldatura
- Bicorticalismo
La Scuola Svedese si appoggia ai seguenti caposaldi
- carico immediato adottato ove possibile
- presenza di connessione protesica
- emergenza implantare ridotta (platform switching)
- posizionamento libero del moncone (mediante prolunghe e adattatori)
- parallelizzazione per moncone angolato
- superficie trattata
- titanio grado 4/5
- tecnica d’inserimento a cielo coperto (flapless).
- area di rispetto biologico
- presenza di riassorbimento fisiologico perimplantare
- assi d’inserzioni disparalleli
- traumaticita’ e invasivita’
- spira e passo ampi
- utilizzo di chirurgia ricostruttiva
- utilizzo di osteoplastica implantare
- protesi solo estetiche
- possibilita’ di trattare tutte le tipologie di osso da d1 a d5
- solidarizzazione immediata per elettrosaldatura
- bicorticalismo
come si vede dalle tabelle, pur persistendo talune differenze tra le due scuole, quella italiana ha adottato dalla svedese una sola caratteristica, benché solo a metà, mentre la svedese ha adottato dall’italiana diverse caratteristiche e tra le più importanti.
esaminiamo ora in dettaglio quali sono, da sempre, le caratteristiche progettuali e concettuali che identificano la scuola italiana da sempre:
Spira della vite larga vantaggio: blocco osseo intraspirale di generose dimensioni
Passo della vite ampio vantaggio: garantisce la vascolarizzazione (Plateau di Lemons)
Emergenza ridotta e libera – Vantaggio: non essendo mai superiore ai 2,5mm (nemmeno in caso di diametri di nocciolo che possono arrivare fino a 4 mm, garantisce il minimo impatto irritativo sui tessuti molli e dunque assicura una bassissima presenza di perimplantite. (teoria del giunto viscoso di James).
Area biologica di rispetto – Vantaggio: essendo ampia e variabile e senza connessione protesica, consente il miglior posizionamento in relazione alle condizioni anatomiche.
Titanio grado 2 – Vantaggio: permette la parallelizzazione per piegatura, lo spostamento dei monconi, la personalizzazione e la confezione di impianti su misura mediante strutture implantari mo-dificate (cavaliere laterale).
Transmucoso – Vantaggio: evita i rientri chirurgici
Carico immediato sempre - Vantaggio: maggiore compliance del paziente, rispetto della fisiologia dell’osso, migliore osteointegrazione, sinergismo coi meccanismi osteo¬riparatori.
Ferulizzazione immediata – Vantaggio: ripartizione e dispersioni dei carichi durante la fase di guarigione ossea in carico immediato mediante elettroslidarizzazione con sincristallizzatrice di Mondani.
Parallelizzazione immediata per piegatura – economicità e facilità di protesizzazione immediata, semplicità di esecuzione e assenza di colonizzazioni batteriche dei gap protesici. Possibilità di recuperare immediatamente qualunque disparallelismo. Traslazione del moncone
Invasività scarsa - Massimo esempio di chirurgia conservativa: il diametro massimo di fresaggio osseo è di 2,5mm anche per impianti di 6mm di diametro. Questo garantisce un insulto minimo sia al tessuto osseo e sia al tessuto epiteliale per l’alloggiamento del nocciolo, mentre le spire si aprono la strada semplicemente tagliando e spostando e compattando le trabecole della spongiosa senza alcuna asportazione tissutale. Vantaggio: risparmio biologico, ridotte reazioni infiammatorie, ridotto dolore postchirurgico.
Traumaticità scarsa – Vantaggio: reazioni postchirurgiche nulle o scarse, recupero immediato, riduzione delle complicanze, massimo rispet-to dei tessuti duri e molli.
Lembo - Solo in caso di necessità. Nessuna necessità in implantologia di base e drastica riduzione del numero di lembi in implantologia avanzata. Vantaggio: riduzione delle complicanze per deiscenza tissutale ed esposizioni del letto chirurgico.
Impianti monoblocco - Mancanza di connessione protesica. Vantaggio: abbattimento delle percentuali di perimplantite.
Adattabilità e maneggevolezza terapeutica - Massimo grado di adattabilità alle condizioni del paziente e alle configurazioni anatomiche, dimensionali e qualitative dell’osso con possibilità di forte personalizzazione della terapia. Vantaggio: esclusione di interventi di chirurgia preimplantare di aumento dimensionale.
Assenza di chirurgia ricostruttiva – Vantaggio: rende possibile la soluzione implantoprotesica fissa a categorie di pazienti normalmente esclusi per l’impossibilità di subire chirurgia.
Assenza di chirurgia osteoplastica – Vantaggio: grande risparmio di tessuto osseo in verticalità e decorso postchirurgico più leggero.
Assenza di retrazione ossea fisiologica – Vantaggio conservazione dei parametri dimensionali ossei prechirurgici.
Perimplantite – Statisticamente poco significativa. Vantaggio: assenza di perdita di impianti per perimplantite. Assenza di interventi di contenimento del fenomeno.
Protesi igieniche - Non solo negli spazi interdentali ma anche e soprattutto nello spazio perimplantare. Vantaggio: drastica diminuzione delle mucositi e delle perimplantiti da trauma protesico (piaghe da decubito interne).
Rispetto biologico – Vantaggio: maggior durata nel tempo della riabilitazione implantare.
Elasticità - Maggior congruenza dei coefficienti di elasticità tra impianti ed osso. Vantaggio: riduzione degli insuccessi implantari nelle aree a maggior deformazione elastica per riduzione dei traumi interni. Possibilità di connessione denti-impianti.
Carica nociva – Limitatissima. La carica nociva di un impianto è l’espressione della capacità di produrre danni. Tanto più sarà elevata la carica nociva e tanto più frequenti saranno i danni prodotti: mucositi, perimplantiti, riassorbimenti ossei perimplantari ecc.
Implantologia multitipo e unità implantari - Impianti ad ago, unità implantari a bipode e tripode, strutture implantari in implantologia avanzata, impianti modificati, bicorticalismo. Di fatto le possibilità offerte coprono la quasi totalità delle necessità di uno studio odontoiatrico.
Nel 1978 si aggiunge agli impianti la saldatrice di Mondani e l'elettrosolidarizzazione diventa parte integrante del protocollo operativo.